Arcese e la scelta per la caccia
Parallelamente a quello di Rolandi sorgono nuovi allevamenti come "del Campo dell'Oro" di Rodolfo Antonini, presidente del Club di razza, e
"Black and Tan" di Francesco Arcese di Montecastelli Pisano, che si specializza nella selezione per il lavoro da seguita. Mentre in un convegno a Castiglione Olona Rolandi si scontra con
allevatrici svizzere che vogliono escludere il bloodhound dalla caccia, ritenuta troppo cruenta e pericolosa per i cani, Arcese pone perfino come condizione per la vendita dei suoi
cuccioli che vengano utilizzati per l'attività venatoria. E nella stampa specializzata si sviluppa un dibattito, fra Arcese e Mannucci. [1 primo sostiene che è nella caccia che si sviluppano le vere qualità del bloodhound, e bolla la traccia umana come un indirizzo tutto americano, privo di profonde radici. Sarebbe fuorviante, rispetto al patrimonio generico del cane, l'impiego di polizia. Al contrario, il secondo opera una distinzione fra bloodhound e tutti gli altri segugi. L'uno ormai votato al ring, alla compagnia e al manttailing, gli altri più strettamente ancorati al mondo e all'esercizio venatorio. Più aperta la posizione di Rolandi. Per l'allevatore sanminiatese
ciò che conta è far passare la prova di lavoro come obbligatoria anche per il campionato italiano. Poi ogni prova va bene, su pista o su selvaggina. Su sangue, almeno per incoraggiare i neofiti, anche se sono i
ferormoni e non il sangue la vera pista che cerca il finissimo naso del bloodhound.
"Anche se non sono cacciatore
- dice Rolandi - devo però ammettere il fascino della seguita effettuata dal Sant'Uberto, un'attività che non va assolutamente
perduta".
Il Sant'Uberto ha un modo di cacciare molto peculiare. "Conscio della propria forza
- spiega Arcese -o gni St. Hubert cacciatore tende all'indipendenza. E un multiruolo. E un insostituibile tracciatore e, del
pari, accostatore, scovatore, inseguitore. È noto che ogni cane da caccia, a qualsiasi razza appartenga, tende ad avvalersi della sua dote migliore, per questo in ogni muta che si rispetti troviamo un cane di testa o guidaiolo, almeno due rimettitori, uno scovatore e due inseguitori. Che dire di un Sr. Hubert che, quando caccia, ha tutte le doti elencate riunite
insieme" Ecco perché è quasi impossibile farlo cacciare in muta. Se l'animale tracciato ed inseguito è uno solo non ci sono problemi: la muta rimane compatta. Quando invece le prede aumentano la muta si fraziona in tanti
tronconi"
Didascalia Immagini:
Due celebri quadri di Tempesta Molyn, pittore fiammingo (1600-166 1), che ritraggono due cacce a cavallo:
quella al cinghiale e quella alla volpe. i cani sono segugi e veltri e la loro morfologia, ad eccezione delle
orecchie, comincia ad avvicinarsi a quella di un cane da seguita come lo intendiamo adesso.
Il
Cane di Sant'Uberto in Italia. Il Bloodhound "dual purpose",
cioè bello e bravo.
L'allevamento
Vecchio Toscano
Le
attività del Club
Il
bloodhound a lavoro anche in Italia
L'identikit
del Sant'Uberto nel 2002
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