L'identikit del Sant'Uberto nel 2000
L'identikit fisico l'aveva già fornito Arcese nel '93, e in questa direzione si sono confermati gli sforzi sia suoi che di Rolandi in questi anni. Labbra e orecchie di lunghezza non esagerata, rughe quanto basta a far riconoscere la razza, una taglia di 68-70 cm per i maschi e 64-68 per le femmine. Il peso? Rispettivamente 50-54 kg e 45-49 in rapporto ai campioni del ring di 80-85 e anche più cm, con 80 o addirittura 90 kg di peso. Le esperienze successive hanno evidenziato l'esigenza di preferire un collo in grado di far toccare terra col naso nel seguire la pista di corsa, un cranio non più a sogliola per permettere un adeguato sviluppo cerebrale, una presenza di rughe tale da garantire la tipicità senza provocare entropion superiore ed ectropion inferiore e scongiurare problemi visivi.
L'ossatura dev'essere forte ma non talmente pesante da gravare eccessivamente la muscolatura. Le proporzioni generali saranno regolate da diametri trasversi che
classificheranno il tronco nel mesomorfismo. Dal punto di vista del peso, le migliori prestazioni vengono ottenute da maschi di 64-66 cm per 44-46 kg di peso, e da femmine di 58-60 cm per 38-40 kg di peso, con una tolleranza di un paio di cm o kg in più o in meno, purché siano ovviamente rispettate le proporzioni ideali. Un cane troppo alto dovrebbe avere un collo da giraffa per non perdere il contatto con la traccia a terra in corsa. Sempre più fondamentale diventa la soundness o
fluidità della falcata, per non parlare del carattere.
La tenacia nel seguire la pista, la saldezza di nervi e l'infaticabilità sono tratti irrinunciabili nel temperamento
del Sant'Uberto del Duemila. Attenzione poi a non buttar via il bambino con l'acqua sporca. Che troppe pieghe possano creare problemi alla vista è vero. Ma non dimentichiamoci che solo con quella conca formata da orecchie e pelli cadenti dal muso, il Sr. Hubert può
"captare" odori vecchi e decifrare segnali olfattivi per noi irraggiungibili, grazie al suo olfatto sviluppatissimo e alle sue lunghissime canne nasali percorse nella mucosa da una fitta rete di nervi sensitivi. Senza contare che, correndo a testa a terra, il bloodhound non può che concentrarsi sull'unico senso
"spalancato": l'olfatto. Ed è noto che i cani riescono meglio a decifrare cerebralmente i segnali provenienti dal loro senso più sviluppato quando non sono contemporaneamente disturbati dagli altri organi sensori.
Tutti questi obiettivi sono validi per l'ottenimento di soggetti comunque confacenti allo standard internazionale FCI, in grado di affrontare la caccia o se lo si preferisce il mantraling, prove non più eludibili neanche per i cultori delle mostre di bellezza. Infatti anche in Italia e oggi obbligatoria la prova di lavoro per conseguire il campionato italiano di bellezza, così come era già per il campionato internazionale.
Grazie a questo nuovo Orientamento i bloodhound saranno comunque pio apprezzabili anche come cani da compagnia. Visto che salute, tono e equilibrio mentale sono doti imprescindibili anche per il nostro Fido di casa. E che discipline come l'obedience sono sempre più diffuse anche al puro scopo di migliorare la convivenza tra... bipedi e quadrupedi nell'ambiente
urbanizzato.
Il
Cane di Sant'Uberto in Italia. Il Bloodhound "dual purpose",
cioè bello e bravo.
L'allevamento
Vecchio Toscano
Arcese
e la scelta per la caccia
Le
attività del Club
Il
bloodhound a lavoro anche in Italia
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